“Per farne un luogo più caro a tutte le popolazioni di questa Valle” G. Mauri
Ci troviamo alle porte della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo ed è qui che Giuliano Mauri, artista e “tessitore del bosco” colloca un’opera che connette il presente con il più arcaico passato, un’opera in un luogo dove, secondo lui, poteva sorgere un luogo dove per tutti avrebbero potuto rendere omaggio alla natura, al bosco e alla montagna.
Così, tra intrecci di rami e tronchi, sorge l’Anfiteatro della Val di Bisenzio nasce un’opera che omaggia e fa riflettere sul legame uomo e natura, un reticolato di legni e colonne a memoria, anche, di un passato perduto ma che, secondo il “carpentiere del legno” avrebbe potuto benissimo esserci sempre stato.
Forse l’anfiteatro c’è sempre stato ed è stato “riscoperto” nella sua costruzione, forse scomparirà di nuovo, assorbito dalla sua stessa natura, e allora rimarrà nella memoria delle persone.
Quando Mauri arrivò in Val di Bisenzio, il legame tra lui e il territorio divenne intenso e l’opera nacque come se fosse sempre stata nella mente, nelle mani e nel cuore dell’artista e anche del territorio. Inoltre, il cantiere dell’opera ha visto il coinvolgimento anche dei boscaioli del territorio assieme all’artista: esempio di quanto la sensibilità, l’arte contemporanea, il legame con la natura, siano profondamente radicati nel nostro DNA.