Il Sentiero delle Fonti e dei Mulini di Cantagallo è un percorso di 7 giorni che si sviluppa quasi interamente all’interno del Comune di Cantagallo e che mette al centro dell’attenzione l’acqua come elemento centrale e dialettico fra natura e uomo: da un lato, quindi, la sua nascita attraverso la scoperta delle fonti autoctone e dei torrenti di montagna, dall’altro il suo utilizzo per l’attività umana nelle aree più rurali del territorio grazie alla presenza di decine di mulini.
Per questo motivo l’itinerario si snoda i primi 3 giorni nell’incantevole Riserva Naturale Acquerino Cantagallo, dove spicca la presenza spontanea e abbondante di fonti, ruscelli e torrenti, nello specifico anche le importanti sorgenti del Bisenzio e del Brasimone, mentre i restanti 4 sono dedicati alla Valle del Limentra, una delle porte di accesso della Riserva, e attraverso i caratteristici borghi de L’Acqua, Fossato, Gavigno, La Centrale e Peraldaccio, luoghi ricchi di storia e di secolari mulini, alcuni dei quali ancora in funzione.
Il percorso è pensato anche in uno sviluppo di 7 itinerari diversi ad anello percorribili anche singolarmente all’interno di una giornata.
L’attuale Riserva naturale Acquerino Cantagallo è l’area di maggior pregio naturalistico dell’Appennino pratese, parte della superficie montuosa che si pone a cavallo tra la valle del fiume Bisenzio e la valle delle Limentre.
Il territorio è ricco di acque, fonti e ruscelli (qui nascono le sorgenti del Bisenzio), con anguste valli d’erosione, pendici in forte pendenza e profondi solchi vallivi.
Il suolo è quasi interamente ricoperto da boschi di faggio e castagno, e spesso si incontrano esemplari arborei secolari e splendide serre di faggio collocate lungo crinali, sentieri o strade principali.
I borghi montani al confine della Riserva e toccati dal Sentiero sono piccoli centri che, se da un lato per via del loro decentramento possono risultare fuori dagli schemi classici turistici, dall’altro grazie a questo genere di iniziativa promossa da Publiacqua possono ritrovare centralità e attrattiva, indirizzando un nuovo sistema di turismo che riconnetta il territorio e lo valorizzi in tutta la sua interezza.
Lungo il sentiero, tra borgo e borgo, si ritrovano alcuni degli esemplari più suggestivi degli storici mulini che hanno caratterizzato la Val di Bisenzio per secoli: in Val di Bisenzio, infatti, i mulini, non sorgevano principalmente lungo l’asse centrale del Bisenzio – troppo soggetto a imprevedibili piene ed inondazioni – ma molto spesso sulle sponde dei suoi affluenti, a volte addirittura in gole o vallate dove d’inverno non batte mai il sole (come sulla Limentra, e sul Carigiola).